Giacosa Bruno – Rabajà – Barbaresco DOCG – 2017 – Vino Rosso

Vino Rosso
Wine Spectator
93/100
Colore: Rubino Intenso
Sapore: Viola, Rosa Canina, Ciliegia, Balsamico, Liquirizia
Vitigni: Nebbiolo 100%
Gradazione: 14.5 %
Formato: 0,75 L

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piemonte
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Scheda tecnica

Produttore: Giacosa Bruno
Annata: 2017
Denominazione: Barbaresco DOCG
Paese: italia
Regione: Piemonte
Formato: 0,75 L
Vitigni: Nebbiolo 100%
Da agricoltura: Tradizionale
Colore: Rubino Intenso
Sapore: Viola, Rosa Canina, Ciliegia, Balsamico, Liquirizia
Affinamento: 18 Mesi Botte grande
Temperatura di servizio: 18°-20° C
Decantazione: 5 Anni - 30 Anni
Calice: Ballon
Allergeni: Contiene Solfiti
Gradazione alcolica: 14.5 %

Note degustative:

Colorato di un luminoso rosso rubino con riflessi che virano verso il granato, il Barbaresco Rabajà di Bruno Giacosa al naso esprime un bouquet intenso e variegato. Si parte da quei sentori fruttati e floreali che caratterizzano il nebbiolo: viola, rosa canina e ciliegia. Continuando nella degustazione emergono poi note balsamiche mentolate che si sposano con sensazioni di liquirizia. Il sorso è deciso, ampio e potente. Freschezza, mineralità e un tannino finemente scolpito si amalgamano perfettamente in una danza voluttuosa sul nostro palato. Estremamente lungo nel finale ci accompagna con un ritorno di frutta e note mentolate.

Perché ci piace:

Bruno Giacosa è stato senza ombra di dubbio uno dei grandi di Langa, uno di quei vignaioli mitici il cui nome è sinonimo di tradizione e grandi vini, un personaggio indissolubilmente legato alla storia di queste dolci colline vitate. Custode prezioso e attento della tradizione langarola i suoi vini, che siano essi Baroli, Barbareschi, Nebbioli o altri uvaggi tipici, sono un inno alla classicità della viticoltura di Langa. Come vuole la tradizione i vini vengono prodotti sia con uve acquistate da conferitori selezionatissimi sia con grappoli coltivati direttamente nel pieno rispetto della natura e della biodiversità, con interventi esterni ridotti al minimo. È proprio questo il caso del Barbaresco Rabajà che nasce da grappoli coltivati direttamente nell’omonimo cru raccolti rigorosamente con vendemmie manuali. Dopo una doppia selezione dei migliori acini si procede ad una pressatura soffice per ottenere un mosto fiore che viene poi vinificato in maniera rigorosamente tradizionale. Il processo produttivo prevede lunghe macerazioni a contatto con le bucce, fermentazioni spontanee e un lungo affinamento esclusivamente in botte grande per circa 18 mesi, con un’ulteriore sosta di 12 mesi in bottiglia prima della messa in commercio. Il Barbaresco Rabajà è l’espressione perfetta di quello che viene considerato uno dei migliori cru di Barbaresco. Vino di classe cristallina ed eleganza impareggiabile è sicuramente tra gli assaggi che ogni appassionato deve fare almeno una volta nella vita.

Abbinamenti

Compagno ideale per grandi serate si sposa perfettamente a piatti strutturati quali brasati, selvaggina o formaggi a lunga stagionatura

Recensioni e valutazioni

Wine Spectator annata: 2017 punteggio:93/100

Il produttore

Giacosa Bruno
pagina produttore
Classe 1929, Bruno Giacosa è stato uno di quei produttori che è praticamente nato tra i filari e le botti di vino. Già da piccolissimo infatti aiutava il nonno in quella che poi sarebbe poi diventata in futuro la sua cantina. Appena quindicenne, pur non bevendo ancora vino, aveva sviluppato un naso finissimo e aveva capito che già dagli aromi che si trovano sull’uva matura e durante la fermentazione si possono capire tante cose del vino che sarà. Grazie a questo talento agli inizi della sua storia la cantina vinificava uve scrupolosamente selezionate acquistate da conferitori ed in questo Bruno Giacosa era un vero e proprio maestro. Fu dopo gli acquisti dei primi ettari, situati all’interno di alcuni dei vigneti più rinomati delle Langhe che si ebbero le prime produzioni proprie. L’idea era già nella testa di Bruno, ma l’incontro con Luigi Veronelli fu fondamentale. Il grande critico consigliò a Giacosa di scrivere in bella evidenza sulle etichette il cru delle sue diverse selezioni (allora ancora da uve acquistate) e grazie a questo stimolo l’idea di una selezione di uve proprie ebbe la spinta decisiva. Nel 1967 escono le prime due etichette cru: Barbaresco Asili e Barolo Collina Rionda (poi Vigna Rionda). La cantina si espande poi con gli acquisti di altri vigneti tra cui il vigneto Falletto e Rabaja che danno vita ad eccezionali Baroli e Barbareschi. Precursore dell’enologia di qualità in Langa, icona del Barolo e del Barbaresco nel mondo, Bruno Giacosa ha saputo valorizzare le peculiarità del territorio albese e i suoi singoli vigneti, di cui è sempre stato un finissimo conoscitore. I suoi sono vini in cui la qualità non ammette deroghe, fatti in maniera tradizionale e attenta. Rese bassissime, lunghe macerazioni e affinamenti lunghissimi in botti grandi, anzi grandissime. Poco prima di lasciarci nel 2018 Bruno Giacosa parlava del suo vino dicendo: “la mia idea di vino era allora, e lo è ancora oggi, piuttosto semplice: volevo fare dei vini molto buoni. Quelli a base di Nebbiolo dovevano migliorare per molti anni, e il tutto doveva avvenire nel modo più naturale possibile”. La cantina dal 2004 è guidata dalla figlia Bruna e sta a lei adesso scrivere il futuro di questa cantina che è sicuramente una delle pietre miliari della storia delle Langhe e dei suoi grandi vini.